\\ Premio Giovani Giornalisti
Francesco Bechis
Cronista politico Il Messaggero

Francesco Bechis, 28 anni, cronista del Messaggero, è nato a Roma il 29 giugno del 1995. Giornalista per passione e un po’ per dna, con due generazioni di cronisti in entrambi i rami della famiglia. Parte dai giornali liceali e universitari, servizi e video-reportage sugli affanni quotidiani degli studenti italiani, dal caro-affitti al via-vai dei fuori-sede.
Il primo affaccio in una redazione, dopo la maturità, in un giornale economico fondato da Pino Buongiorno, compianto ex vicedirettore di Panorama. Ma è con Formiche.net, il giornale online (e il mensile cartaceo) fondato da Paolo Messa che muove i primi passi nel mestiere. Inizia a collaborare nel 2017, fra un esame e l’altro all’università. Poi il praticantato e infine l’assunzione, cinque anni in redazione. È un osservatorio privilegiato sui temi della sicurezza, la redazione romana di Formiche a Corso Vittorio, che dà modo di crescere nella professione, spesso sul campo. Tra i colpi a segno, nel novembre del 2019 svela la mossa dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte che fra le pieghe della manovra inserisce una Fondazione dei Servizi segreti (L’istituto italiano per la cybersicurezza, Iic). È l’inizio di uno scontro fra Matteo Renzi e l’ex premier sul fronte dell’intelligence che contribuirà, nel giro di due mesi, allo sfaldamento della maggioranza e alla caduta del governo.
Nel febbraio 2020, con la pandemia del Covid-19 ormai alle porte, partecipa a un summit di tutte le Agenzie europee dei Servizi segreti a Zagabria, in Croazia. Qui intervista il capo dei Servizi italiani, l’allora direttore del Dis Gennaro Vecchione. Sul fronte internazionale, segue da vicino le vicende di Hong Kong, intervista e incontra dal vivo i volti di punta della dissidenza perseguitati, da Joshua Wong a Nathan Law. Nel giugno 2022 ottiene la prima intervista di Boris Bondarev, l’unico funzionario del governo russo ad aver pubblicamente condannato l’invasione dell’Ucraina, nascosto in Svizzera.
Nell’agosto del 2022 la chiamata al Messaggero da parte del Caporedattore del Politico Ernesto Menicucci e del Direttore Massimo Martinelli. Il servizio politico di via del Tritone è una scuola prestigiosa ed entusiasmante del “vecchio mestiere” che ha sempre voluto fare. E insieme una ripartenza: impara da zero, con l’aiuto fondamentale dei colleghi più e meno giovani, il lavoro del cronista parlamentare, inizia a seguire da vicino il governo italiano e la presidente del Consiglio. A Roma e a volte all’estero: in Cina con il ministro degli Esteri Antonio Tajani per la disdetta della Via della Seta, a Washington DC con la presidente Giorgia Meloni per l’incontro con Joe Biden alla Casa Bianca. Grazie al Messaggero segue quotidianamente le vicende e le turbolenze della maggioranza. Dall’emergenza migranti – con il racconto del piano per una centrale di coordinamento unica tra Difesa e Interni (Diism), poi saltato per le divergenze fra alleati – al tema della Giustizia con la riforma delle “pagelle dei magistrati” anticipata dal quotidiano romano.
Negli anni coltiva la passione per la politica internazionale. Scrive di disinformazione russa in un libro edito in inglese per Routledge e sui giornali di think tank (centri studi) americani, dall’Atlantic Council al Cepa (Center for European policy analysis). Nel 2024 pubblica insieme a Giampiero Massolo, ex direttore del Dis e presidente dell’Ispi, il libro “Realpolitik” (Solferino).
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