\\ Premio Radio-tv
Rai Radiotelevisione italiana
Il 6 ottobre del 1924 fu trasmesso a Roma il primo servizio quotidiano di trasmissioni radiofoniche in Italia.
L’emittente era di proprietà dell’Uri (Unione radiofonica italiana), il cui capitale sociale era suddiviso tra Radiofono e Sirac con la prima azionista di maggioranza. Mediante una convenzione stipulata il 27 novembre dello stesso anno lo Stato affidava alla società, in concessione esclusiva per 6 anni, i servizi di radioaudizioni circolari. Tre anni dopo, con un Regio decreto l’URI fu trasformata in EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche), nel mese di dicembre del 1927 la precedente concessione del servizio delle radioaudizioni circolari fu estesa fino al 1952. L’EIAR era giuridicamente una società anonima per azioni e, sebbene l’azienda fosse privata, fu imposto che quattro membri del consiglio di amministrazione dovevano essere rappresentanti del governo e che lo statuto con relative modifiche doveva essere approvato dal ministro delle Poste e Telecomunicazioni.
Nel 1933, la Sip, che già nel 1931 aveva il controllo indiretto dell’EIAR, divenne l’azionista di riferimento acquisendo la maggioranza assoluta della società.
Lo sviluppo dell’EIAR dal 1927 all’inizio della Seconda guerra mondiale fu rapido. Dalla struttura a velocità media, di 1.5 kW della prima trasmissione, si arrivò nel 1941 a 31 impianti radiofonici a onde medie, con una potenza complessiva di 800 kW. Le note vicende belliche determinarono l’arresto della crescita e un deterioramento delle infrastrutture, la potenza di trasmissione si ridusse di oltre due terzi. La successiva ricostruzione della rete portò, in circa tre anni, ad assicurare, con lo stesso numero di stazioni di prima, una copertura del Paese più ampia rispetto al periodo prebellico, sfruttando una distribuzione migliore dei centri trasmittenti.
Nel 1944 si preferì un nuovo cambio di denominazione, da EIAR a Rai–Radio Audizioni Italia, per marcare il distacco dall’influenza del regime fascista. Nel 1952 con una convenzione, in vigore fino al 1975, la maggioranza assoluta delle azioni della Rai fu trasferita dalla SIP all’IRI (ente economico pubblico). Il 21 dicembre del 1954 SIP cedette poi alla STET la sua quota residua nel capitale sociale.
Agli albori dell’Europa e della televisione la Rai, insieme ad altre 23 società di produzione televisiva internazionali, decise nel 1950 di dar vita all’Unione europea di radiodiffusione.
L’ora X per il debutto ufficiale della televisione in Italia, dopo la fase sperimentale degli anni Trenta, si registrò il 3 gennaio del 1954. Era una domenica mattina quando, intorno alle 11, entrò nelle case degli italiani Fulvia Colombo, la prima delle signorine buonasera, annunciando attraverso uno schermo l’inizio regolare del servizio delle trasmissioni televisive. Il 10 aprile del 1954 la società modificò la denominazione in Rai-Radiotelevisione Italiana.
Nel 1961 entrò in funzione anche il secondo programma, l’attuale Rai 2. Nel 1979 fu la volta di Rai 3. A fine anni Novanta sono state inaugurate le trasmissioni via satellite in digitale e nel 2004 quelle in digitale terrestre.
Attualmente la Rai è un grande gruppo formato da canali televisivi, radiofonici, satellitari, piattaforma digitale terrestre, siti Internet, possiede diverse società specializzate nei campi dell’editoria, produzione cinematografica e pubblicità oltre un’orchestra sinfonica nazionale.
La Rai è stata un riferimento culturale e di unione per milioni di italiani, è riuscita a portare l’italiano nelle case di tutti i cittadini contribuendo all’alfabetizzazione del Paese.